Cartocci e fagotti
Castagnaccio
Fiere e mercati
Il bifolco
Il latte appena munto
Il lesso non ci piaceva
Il letto
Il pane fatto in casa
La pasta fatta in casa
La porchetta
La torta sotto la brace a casa di Leontina
Le ciacciole
Le schiacciate
Le tagliatelle della nonna Ada
Mercati di Firenze
Panino con il lampredotto
Pranzo della battitura
Quando s'ammazzava il maiale
Tagliatelle con il sugo di coniglio
Venerdì baccalà


Fiere e mercati

Nella campagne, i mercati e fiere costituivano un memento importante di incontro e di scambio. Il contadino andava alla fiera per vendere il bestiame o per comprarlo e qui entrava in funzione una figura particolare, tutta da raccontare, il principe della trattativa commerciale, il "Sensale". Queste figure erano eccezionali, dovevano in qualche modo garantire e rassicurare il compratore ed il venditore, ma, fondamentalmente dovevano cercare di concludere l'affare facendo contenti entrambi.
E allora davano il meglio di se stessi e naturalmente non disdegnavano di dire qualche bugia e da questo sono fioccati molti soprannnomi uno dei quali era appunto "Bugia".
Gli affari si concludevano con una stretta di mano, ma non quella con la quale spesso ci salutiamo o ci presentiamo, questa aveva tutta una sua coreografia, era il sensale che dopo aver sentito le due parti anche separatamente, parladogli sottovoce all'orecchio come per confidare un segreto, univa le mani del venditore e del compratore, le portava in alto e le spingeva quindi verso il basso, così sanciva il patto, concludeva il "partito". Era fissato il prezzo e tutto veniva regolato sulla parola.
Altri tempi quelli dei sensali delle fiere e dei mercati del bestiame, come sarebbe bello poterlo raccontare con un film.

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