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Fiere e mercati
Nella campagne, i mercati e fiere costituivano un memento importante
di incontro e di scambio. Il contadino andava alla fiera per
vendere il bestiame o per comprarlo e qui entrava in funzione
una figura particolare, tutta da raccontare, il principe della
trattativa commerciale, il "Sensale". Queste figure
erano eccezionali, dovevano in qualche modo garantire e rassicurare
il compratore ed il venditore, ma, fondamentalmente dovevano
cercare di concludere l'affare facendo contenti entrambi.
E allora davano il meglio di se stessi e naturalmente non
disdegnavano di dire qualche bugia e da questo sono fioccati
molti soprannnomi uno dei quali era appunto "Bugia".
Gli affari si concludevano con una stretta di mano, ma non
quella con la quale spesso ci salutiamo o ci presentiamo,
questa aveva tutta una sua coreografia, era il sensale che
dopo aver sentito le due parti anche separatamente, parladogli
sottovoce all'orecchio come per confidare un segreto, univa
le mani del venditore e del compratore, le portava in alto
e le spingeva quindi verso il basso, così sanciva il
patto, concludeva il "partito". Era fissato il prezzo
e tutto veniva regolato sulla parola.
Altri tempi quelli dei sensali delle fiere e dei mercati del
bestiame, come sarebbe bello poterlo raccontare con un film.
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