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Tagliatelle con il sugo di coniglio
Quando ero bambino la mamma mi portava spesso dalla nonna Ada. I
miei nonni materni vivevano in aperta campagna, alla Cascina,
nel comune di Castiglione Del Lago e coltivavano il loro podere;
in questo posto nei primi anni sessanta non c'era ancora la
luce elettrica, spesso mia nonna cucinava il coniglio con
quale faceva il sugo per condire le tagliatelle che faceva
lei su una vecchissima spianatoia. Le materie prime erano
naturalmente tutte freschissime, perchè veniva prese direttamente
nell'aia.
La nonna Ada prelevava direttamente il coniglio dalla gabbia
(rinserraglio), l'ammazzava, lo puliva e lo cucinava la stessa
mattina, nel camino, tirava un po' di brace sotto al treppiede
sul quale poneva il tegame con il coniglio tagliato a pezzi
insieme ad aglio e rosmarino. Faceva spurgare tutta l'acqua
che viva via ogni tanto scolava. Poi quando la carne cominciava
ad essere ben asciutta, metteva l'olio ed un battuto di lardo
con cipolla, poco prezzemolo ed altro rosmarino.
Per tutta la mattina questo sobbolliva lentamente sulla brace,
che via via veniva rinnovata sotto al tegame. Mi ricordo ancora
il profumo che si liberava nell'aria. Quando i pezzi di coniglio
cominciavano a rosolare e prendere colore, la nonna aggiungeva
un bicchiere di buon vino, poi, quando i pezzi di coniglio
avevano assunto uno stupendo colore dorato la nonna metteva
la conserva (il concentrato di pomodoro), non erano ancora
in uso i pelati e le varie passate di pomodoro. Lasciava cuocere
ancora lentamente ed il profumo aumentava mentre sul fondo
del tegame si formava un bel sugo dal sapore intenso e nello
stesso tempo delicato con il quale si sarebbero condite poi
le tagliatelle. I pezzi di coniglio venivano serviti come
secondo: questi tirati fuori dal sugo si presentavano così
asciutti e rosolati che potevano sembrare arrosto. A me piaceva
mangiare il coniglio insieme alle tagliatelle, ancora oggi
quando in casa facciamo le tagliatelle con il coniglio mangio
la carne insieme alle tagliatelle.
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